30 agosto 2006

Storici e rigattieri

Nel secondo numero dell'anno il quadrimestrale Mondo contemporaneo pubblica uno scritto di Delio Cantimori, originariamente apparso nel 1964, su "come va trattata" la storia contemporanea e sulla distinzione tra "curiosità pettegola" e senso storico: "Qui più che mai si dovrebbe rinunciare alla tentazione della trouvaille e della scoperta clamorosa, e occorrono informazione generale e intelletto politico (...) Non propongo un rifiuto dell'esplorazione archivistica; ma certo, in questa disciplina, non ci dovrebbe essere nessuna idolatria per l'esplorazione archivistica: cioè si dovrebbe essere consapevoli della difficoltà dell'esplorazione archivistica per i periodi più recenti, e della possibilità di trasformare la ricerca storica in un giuoco di rivelazioni introspettive, e il documento storico in 'pezza d'appoggio' per una controversia giuridica o una polemica politica: cioè di perdere il senso della prospettiva". Chissà se a un famoso direttore di giornale con cattedra televisiva saranno fischiate - retrospettivamente, ça va sans dire - le autorevolissime orecchie.

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