05 giugno 2006

Che fine ha fatto il Mit italiano?

“Nel 2004 il governo ha annunciato la creazione di un Istituto Italiano di Tecnologia, il ‘Mit italiano’. Ma invece di mettere in piedi una nuova istituzione, sarebbe stato meglio spendere il denaro per rivitalizzare le migliori strutture formative del paese, cronicamente sottofinanziate”. Lo scrivono Richard Lambert e Nick Butler nell’ultimo pamphlet del Cer di Londra*. Gli stati dell’Ue investono in media l’1,2 per cento del loro Pil nell’istruzione universitaria, ma l’Italia è ferma allo 0,8 per cento. Peggio fa solo la Slovacchia, con lo 0,7. Ma siamo in testa alla classifica per il tasso di abbandono: gli studenti che lasciano gli studi prima di arrivare alla laurea sono un terzo nei paesi Oecd e il 40 per cento nell’Unione europea. Da noi i tre quinti di quelli che si iscrivono all’università non conseguiranno mai il titolo.

* Richard Lambert and Nick Butler, The Future of European universities. Renaissance or decay?, Centre for European Reform, June 2006, £10/€16

0 Comments:

Posta un commento

<< Home