31 luglio 2008

I due Obama

Il New York Times racconta gli anni in cui Barack Obama insegnò all'università di Chicago. Un professore appassionato, che agli studenti fa leggere le pagine di Robert H. Bork insieme a quelle dei tromboni del filone black studies, e che però non pubblicherà mai una riga. Un professore che non ha certezze, un mago della complicazione intellettuale per cui anche le regole meglio congegnate hanno conseguenze non previste, che non sempre interessi giuridici in conflitto tra loro possono essere conciliati, che una norma concepita per promuovere giustizia in un caso può essere iniqua in un altro. I colleghi di allora ascoltano i suoi meravigliosi discorsi di oggi - assertivi, convinti, splendidamente non problematici - e non capiscono qual è il vero Obama.

Un uomo ostinato

Claudio Scajola continua a non riconoscersi nelle sue parole.

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16 luglio 2008

Pena commutata

L'ex deputato di An Gustavo Selva, che si fece dare un passaggio da un'ambulanza per arrivare in tempo a un talk show televisivo, stamattina scontava la pena spiegando ai ragazzi del punto di informazioni turistiche di via del Corso che la sua tessera di iscrizione al bike sharing continua a non funzionare.

09 luglio 2008

Fuori dal G8

In una lettera al Financial Times, l'ex direttore dell'Economist, Bill Emmott, ritorna su una delle tesi esposte nel libro Rivals: How the Power Struggle between China, India and Japan Will Shape our Next Decade: l'Unione europea dovrebbe avere un solo rappresentante al G8, ma poiché questa appare una soluzione irrealizzabile, Canada e Italia dovrebbero fare posto ai grandi esclusi e togliere il disturbo dal tavolo degli otto grandi. "Italy should be kicked out too", per gli appassionati di versioni originali. Di solito Emmott è superintervistato dai media italiani. Stavolta nessuno sembra averlo cercato nel buen ritiro in Somerset.

02 luglio 2008

Una stanza di quattro moduli

In una telefonata con un collega, Agostino Saccà racconta cosa accadde quando il centrodestra perse la presidenza della Rai e andò via Letizia Moratti: "Ci hanno massacrato. Io avevo una stanza di sette moduli. E mi hanno mandato in una di quattro". Chissà perché l'associazione con il funzionario Rai interpretato da Serge Reggiani ne "La terrazza" di Scola (che un giorno si vede arrivare in ufficio un gruppetto di tecnici che gli spostano i muri e lo lasciano in un cubicolo claustrofobico) non riesce automatica.

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