30 agosto 2006

Storici e rigattieri

Nel secondo numero dell'anno il quadrimestrale Mondo contemporaneo pubblica uno scritto di Delio Cantimori, originariamente apparso nel 1964, su "come va trattata" la storia contemporanea e sulla distinzione tra "curiosità pettegola" e senso storico: "Qui più che mai si dovrebbe rinunciare alla tentazione della trouvaille e della scoperta clamorosa, e occorrono informazione generale e intelletto politico (...) Non propongo un rifiuto dell'esplorazione archivistica; ma certo, in questa disciplina, non ci dovrebbe essere nessuna idolatria per l'esplorazione archivistica: cioè si dovrebbe essere consapevoli della difficoltà dell'esplorazione archivistica per i periodi più recenti, e della possibilità di trasformare la ricerca storica in un giuoco di rivelazioni introspettive, e il documento storico in 'pezza d'appoggio' per una controversia giuridica o una polemica politica: cioè di perdere il senso della prospettiva". Chissà se a un famoso direttore di giornale con cattedra televisiva saranno fischiate - retrospettivamente, ça va sans dire - le autorevolissime orecchie.

21 agosto 2006

Lavorare meno, lavorare tutti?

Un sondaggio di Harris Poll per il Financial Times fa giustizia dei luoghi comuni sulle opinioni dei nostri connazionali in materia di lavoro. Il 43 per cento degli italiani inseriti nel campione non ritiene che il governo debba avere il potere di limitare l’orario di lavoro. Il 73 per cento sarebbe pronto a lavorare di più in cambio di una retribuzione più alta. Uno su quattro sarebbe disponibile a lavorare dalle 41 alle 45 ore alla settimana in presenza di un adeguato compenso. Il 67 per cento è pronto a continuare a lavorare, dopo l’età pensionabile, anche part-time. Il 62 per cento ritiene di godere di un congruo periodo di ferie. L’84 per cento non sfrutta interamente il monte ferie a cui ha diritto.
Visto che nella nota metodologica Harris spiega che il campione di 2mila persone - interpellate tra il 2 e il 14 agosto scorso - è stato ponderato in modo che le differenze di età, sesso e provenienza geografica siano rappresentative della popolazione totale, l'obiezione di chi eccepisca che potrebbero aver risposto solo operosi cittadini del Nord è respinta in partenza.

L'enigma di via della Mercede

Nel Corriere della sera di sabato scorso, Francesco Giavazzi osserva che "il problema non sono soltanto i 40 milioni spesi" per le provvidenze all'editoria, quanto "gli oltre 150 dipendenti pubblici comandati" a Palazzo Chigi per amministrare i contributi. "Il semplice atto del 'comando' alla Presidenza - spiega - ne fa quasi raddoppiare lo stipendio. Potremmo sapere quanto guadagnano e quanti davvero sono?". Se qualcuno risponderà alla domanda del professore, potrebbe per piacere dire quali attività si svolgono nei due palazzi romani di via della Mercede - uno dei quali appena inaugurato, dopo annoso e dispendioso restauro - che ospitano il Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri?

18 agosto 2006

Padri e figli

Quando Prodi e i suoi saranno tornati dalla vacanze (e ammesso che una volta a Roma trovino il tempo, visto quanto hanno da fare per la pace nel mondo), ci sarebbe qualche questioncella aperta, come questa che l’Istat finalmente riporta all’ordine del giorno e che per un governo progressista non dovrebbe risultare del tutto irrilevante: “La disuguaglianza di classe non ha ... impedito che ampie quote di uomini e donne provenienti dalle classi meno favorite riuscissero nel corso della loro vita adulta a migliorare la propria classe di origine, attraversando diversi gradini della scala sociale. È questo il caso di quattro figlie di operai urbani su dieci (42,4 per cento) e di due figli di operai su dieci (22,4 per cento) che sono riusciti ad accedere alla classe media impiegatizia (...) Tuttavia buona parte della mobilità sociale è contenuta nei movimenti di breve e medio raggio che legano per lo più classi sociali contigue. Se il 42,4 per cento delle figlie della classe operaia urbana sono salite alla classe media impiegatizia, soltanto quattro su 100 sono riuscite ad accedere alla borghesia”.

16 agosto 2006

Scuola di giornalismo

Kronos - FI: SCHIFANI FA LA FILA AL RISTORANTE E NON TENTA 'SORPASSI' - UN'ORA DI ATTESA A LIPARI PER GUSTARE LE PRELIBATEZZE LOCALI - Roma, 14 ago. (Adnkronos) - L'ufficio stampa di Forza Italia informa di un simpatico episodio avvenuto ieri sera a Lipari, dove il capogruppo azzurro al Senato Renato Schifani è attualmente in vacanza. L'ormai consueto e spesso abusato 'lei non sa chi sono io' per una volta non è stato consumato (è proprio il caso di dirlo), lasciando piuttosto spazio alla buona educazione e alla signorilità. Ieri sera il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama Renato Schifani si è recato con alcuni amici in un affollato ristorante del centro di Lipari. Punto di ritrovo tra i più frequentati del centro isolano, il ristorante al gran completo non poteva offrire immediata ospitalità a Schifani e compagni, che hanno dovuto armarsi di pazienza e attendere il proprio turno.

Il comunicato di Forza Italia è stato ripreso con evidenza dal Corriere della sera di ieri, senza commenti e con una foto di Schifani, al centro di una sezione monografica su "vacanze & politica" (pagina 15). Per Repubblica, Alessandra Longo ha firmato un feroce Bonsai a pagina 11.

11 agosto 2006

La redistribuzione che piace agli insider

Alberto Alesina passa in rassegna i problemi dell'economia europea per il fascicolo estivo del NBER Reporter, spiegando perché il vecchio continente cresce meno degli Stati Uniti e perché, in Europa, l'Italia è tra i peggiori: la difesa strenua del "modello sociale europeo" favorisce il compromesso con gli insider privilegiati, mentre la miscela di rigidità normative, protezionismo, aliquote fiscali elevate e programmi redistributivi "spesso fa convergere le risorse non su chi ne ha davvero bisogno, ma verso le categorie politicamente più forti".