27 giugno 2006

Tutti contro Soru

Movimenti, ambientalisti e no global hanno una nuova bestia nera. Il presidente sardo Renato Soru, già bersaglio di chi si ribella all’aumento del prezzo dei posti barca e del peso fiscale sulle case di vacanza, ha pensato di riconvertire le miniere dismesse con una gara internazionale per la cessione, la riqualificazione e la trasformazione delle aree che costituiscono gli ex siti minerari del Sulcis (Masua, Monte Agruxau, Ingurtosu, Pitzinurri e Naracauli). Applausi per un politico che finalmente mette in pratica il “mantra” risuonato per anni sulla pretta vocazione turistica dell’Italia e della Sardegna in particolare? Apprezzamenti per un bando che fissa vincoli precisi per l’uso delle aree, come il rispetto rigoroso delle volumetrie esistenti? No, solo insinuazioni, allusioni e denunce. L’Unità, per esempio, mette in guardia contro "gli appetiti di Ligresti, Pirelli, Aga Khan e Tom Barrak".

23 giugno 2006

L’ora del riscatto

Il consiglio dei ministri ha formalizzato le deleghe all’on. dott. Sergio D’Antoni, viceministro per il Sud. Giustino Fortunato, Guido Dorso e Francesco Compagna possono finalmente riposare in pace.

Anche i ricchi piangono

Lo scicchissimo primo ministro francese Dominique de Villepin ha perso le staffe e ha insultato in Parlamento il capo dei socialisti Hollande. Il giorno dopo ha provato a scusarsi. Il resoconto dell'Assemblée Nationale sembra un romanzo di cappa e spada.

Seduta del 20 giugno 2006
M. Dominique de Villepin, Premier ministre - Monsieur Hollande, il est des moments dans la démocratie où l’on ne peut pas dire n’importe quoi (Vives exclamations sur les bancs du groupe socialiste). En 2000, c’est vous qui avez défini, avec Lionel Jospin, le pacte d’actionnaires; c’est votre responsabilité et nous remettrons les choses à plat (Applaudissements sur les bancs du groupe UMP; vives exclamations sur les bancs du groupe socialiste).
Il est des moments dans une démocratie où on ne peut pas mélanger les carottes et les choux-fleurs, l’exigence de vérité et l’exigence de bonne gestion. Je dénonce, Monsieur Hollande, la facilité, et je dirai même en vous regardant, la lâcheté…
(Cris sur les bancs du groupe socialiste où les députés se lèvent)
M. le Président – Asseyez-vous, je vous en prie.
M. le Premier ministre -la lâcheté de votre attitude (Les députés socialistes, empêchés de se diriger vers le Premier ministre par les huissiers, se massent au pied de la tribune où leurs cris et huées couvrent la parole du Premier ministre), sa lâcheté, je le redis. (Les députés socialistes, toujours massés au pied de la tribune, continuent de crier, «Démission! Sortez!» rendant quasi inaudible le propos du Premier ministre).
J’ai relevé plusieurs contradictions dans votre propos, Monsieur Hollande. Tout d’abord, vous n’avez jamais assumé la moindre politique industrielle dans notre pays. Nous, nous avons posé les bases d’une politique énergétique de pointe, au meilleur coût et respectueuse de l’environnement (Les députés socialistes continuent de crier: «Sortez! Sortez!»)

Seduta del 21 giugno 2006
M. Dominique de Villepin, Premier ministre - Permettez-moi de me tourner d’abord vers vous, Monsieur Hollande. Hier, j’ai dénoncé une attitude; en aucun cas, je n’ai voulu me livrer à des attaques personnelles (Protestations sur quelques bancs du groupe socialiste), que je condamne. Si certains mots vous ont personnellement blessé, je le regrette et je les retire (Applaudissements sur les bancs du groupe UMP). Dans une démocratie, chacun a sa place et son rôle à jouer, dans l’écoute mutuelle, le dialogue et le respect. Mais pour que nous puissions avancer dans la voie d’une démocratie apaisée, Monsieur Hollande, il nous faut tirer les leçons des dernières années et des derniers mois.

22 giugno 2006

Speriamo che sia la volta buona

Massimo D'Alema, stamattina, a Omnibus: "La Rai deve essere libera da condizionamenti politici ed assumere la professionalità quale titolo di merito. Gli amministratori devono difenderne l'indipendenza in attesa che si vada ad una riforma, che spero ci sarà già in questa legislatura. Da tanti anni auspico che si vada almeno ad una parziale privatizzazione della Rai, anche allo scopo di allargare il mercato radiotelevisivo a nuovi attori e di ridurre e qualificare la presenza pubblica".

21 giugno 2006

Reciproca soddisfazione

Stando al comunicato di palazzo Chigi, Prodi non ha fatto parola, nell'incontro con Putin, di libertà, democrazia, diritti umani.

20 giugno 2006

Paese che vai

In un lungo articolo dedicato all'"azienda" Sarkozy, Le Monde illustra i rapporti del futuro candidato alle presidenziali con giornalisti e padroni di mezzi di comunicazione. La sua forza è "non aver mai trascurato i soldati semplici, pur dando del tu alla gran parte dei proprietari di media". Si sa che gli è vicino Martin Bouygues (TF1), che è amico di Arnaud Lagardère (Hachette), che ha buoni rapporti con Edouard de Rothschild (Libération) e Bernard Arnaud (La Tribune). "Je connais tous vos patrons", ammicca spesso ai cronisti che lo accompagnano. Qualcuno si spaventa. I più furbi si adeguano e aspettano il premio. Does this sound familiar?

19 giugno 2006

Buon compleanno

Dopo Havel, anche Tony Blair chiede la liberazione di Aung San Suu Kyi, che oggi festeggia i 61 anni agli arresti domiciliari.

09 giugno 2006

Un brav'uomo

Isolate voci inglesi contestano il rapporto assolutorio commissionato dal consiglio dei governatori della Bbc sull’imparzialità della radiotelevisione pubblica nel riferire del conflitto israelo-palestinese. Un profilo di Arafat trasmesso nel 2002 – ricordano - lo ritrae come un’“icona” e un “eroe”, mentre non si accenna alle azioni terroristiche, alla corruzione o alla brutale repressione dei dissidenti palestinesi. E quando nel 2004 Israele eliminò lo sceicco Ahmed Yassin, leader spirituale di Hamas, un reporter della Bbc lo descrisse come “un uomo gentile, affascinante, brillante e profondamente religioso”.

Riforme selettive

Il governo cinese ha approvato la bozza preliminare della legge antitrust, mentre l’Afl-Cio preme sulla Casa Bianca perché adotti sanzioni contro Pechino. Secondo il potente sindacato americano, il mancato rispetto degli standard internazionali da parte della Cina sta costando agli Stati Uniti più di 1 milione di posti di lavoro.

08 giugno 2006

Qualcosa di sinistra

La conferenza stampa alla fine del consiglio dei ministri è abolita. Da domani ci sarà il briefing con i media.

07 giugno 2006

Il professor Putin

Virtuosismo storico-sociologico dell'"amico Vladìmir" al 59° World Newspaper Congress, riunito a Mosca, durante il quale è stata approvata una risoluzione che esprime preoccupazione “per l’intensificarsi dei tentativi, da parte delle autorità russe, di controllare i mezzi di comunicazione”. Nel discorso tenuto per la cerimonia di apertura, il presidente ha attribuito la condizione della stampa e della radiotelevisione nel suo paese alle tumultuose vicende degli anni ’90 e al criminale arricchimento degli oligarchi. “Un periodo – ha spiegato – che ha visto capitali di ogni tipo convergere sul nascente mercato dei mass media. Talvolta questi capitali provenivano da fonti che è difficile considerare trasparenti. I detentori di questi capitali spesso avevano interessi personali da perseguire, molto distanti dalle esigenze del pubblico”.

Quel titolo è tutto un programma

In occasione dell’uscita di Top Spot in dvd, Tracey Emin spiega perché del suo lungometraggio sia disponibile anche un’edizione a tiratura limitata, in un cofanetto che contiene stampe autografate formato cartolina: “È per chi ama il mio lavoro, ma non può permettersi l’acquisto delle mie opere”. Il film - che racconta la vita tormentata di un gruppo di adolescenti che crescono a Margate, cittadina di mare nel Kent – riprende i temi descritti in Strangeland, l'autobiografia uscita l’anno scorso, e contiene una scena che ricalca lo stupro di cui l’artista inglese fu vittima quando aveva 14 anni. Anche per l’uscita del film non erano mancate le polemiche che solitamente animano il dibattito sul lavoro di Tracey Emin. Contro la decisione di imporre nelle sale il divieto per i minori di 18 anni, l'autrice aveva ritirato dal circuito cinematografico la pellicola, poi trasmessa da Bbc3

06 giugno 2006

Anche per Brown di Mit ce n’è uno solo

Un anno dopo la bocciatura del progetto della commissione Barroso da parte dell’European Research Advisory Board (Eurab), tocca a Gordon Brown seppellire l’European Institute of Technology (Eit). L’idea fu lanciata dalla commissione nel febbraio 2005 nell’ambito delle iniziative promosse per l’attuazione dell’agenda di Lisbona, ma solo due mesi dopo fu liquidata dagli esperti dell’Eurab, i quali osservarono che una struttura come il Mit (59 premi Nobel e un bilancio annuale di quasi 2 miliardi di dollari) non si improvvisa con una decisione politica. Nel corso della presentazione alla stampa dell’ultimo pamphlet del Centre for European Reform, il cancelliere dello scacchiere ha detto che “l’Unione europea dovrebbe abbandonare l’idea di grandi progetti come l’Eit per guardare a come consolidare e sviluppare le buone strutture che abbiamo ora”.

05 giugno 2006

A busy man

I giornali italiani segnalano che Tony Blair ha scelto una compagnia low cost per rientrare dal viaggio in Italia. Quelli inglesi riferiscono che non ha trovato un minuto per partecipare all'inaugurazione, a Roma, del monumento ai soldati alleati che liberarono la capitale dai nazifascisti.

Che fine ha fatto il Mit italiano?

“Nel 2004 il governo ha annunciato la creazione di un Istituto Italiano di Tecnologia, il ‘Mit italiano’. Ma invece di mettere in piedi una nuova istituzione, sarebbe stato meglio spendere il denaro per rivitalizzare le migliori strutture formative del paese, cronicamente sottofinanziate”. Lo scrivono Richard Lambert e Nick Butler nell’ultimo pamphlet del Cer di Londra*. Gli stati dell’Ue investono in media l’1,2 per cento del loro Pil nell’istruzione universitaria, ma l’Italia è ferma allo 0,8 per cento. Peggio fa solo la Slovacchia, con lo 0,7. Ma siamo in testa alla classifica per il tasso di abbandono: gli studenti che lasciano gli studi prima di arrivare alla laurea sono un terzo nei paesi Oecd e il 40 per cento nell’Unione europea. Da noi i tre quinti di quelli che si iscrivono all’università non conseguiranno mai il titolo.

* Richard Lambert and Nick Butler, The Future of European universities. Renaissance or decay?, Centre for European Reform, June 2006, £10/€16

Quote rosa

Václav Havel è tornato a chiedere da Bruxelles la liberazione di Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia e premio Nobel per la pace nel 1991, agli arresti domiciliari per volontà dei generali di Burma. L’ex colonia inglese in cui lavorò da poliziotto George Orwell oggi si chiama Myanmar. Nel 1990 la Lega trionfò alle elezioni, ma la giunta militare che governava dal 1962 si rifiutò di lasciare il potere. Aung San Suu Kyi, che ha compiuto sessant’anni l'anno scorso, fu condannata al domicilio coatto dal 1989 al 1995 e dal 2002 al 2002. Nel maggio 2003 fu imprigionata e successivamente riportata in isolamento nella sua abitazione. Nel novembre 2005 la dittatura ha prorogato la sua detenzione per un periodo di “almeno sei mesi”. I suoi sostenitori e tutti coloro che si battono per la democrazia e i diritti umani nel paese sono perseguitati e incarcerati. La giunta militare che opprime Burma ha scelto di chiamarsi Consiglio di Stato per la Pace e lo Sviluppo. Secondo Havel neanche Orwell avrebbe potuto trovare un nome migliore.

02 giugno 2006

L’italiano non è l’italiano. È il ragionare

“So bene che esiste il linguaggio burocratico, ma dovete fare lo sforzo di esprimervi nel linguaggio di tutti i giorni. Su questo sarò fermo. Nelle riunioni internazionali dovrò ora usare l’italiano per un obbligo istituzionale, ma finora raramente ho parlato in italiano nelle sedi internazionali. Mi interessava che gli altri mi capissero, e poiché mi fidavo di più del mio francese o del mio inglese che della traduzione simultanea, usavo la lingua dell’interlocutore. Voi
dovete fare la stessa cosa con me. Mi pare che non ci siate sempre abituati, perché ho già letto alcune cose che mi avete scritto. Per me, spesso, si tratta di testi incomprensibili, troppo lunghi, gergali, testi in cui la cosa essenziale è nascosta da qualche parte quasi da farla passare inosservata. Se imparate a cambiare il linguaggio nel rivolgervi a me sarà utilissimo anche a voi, poiché di tutti i linguaggi il più ricco è quello comune. Il linguaggio tecnico è sempre più rozzo, richiede una conoscenza meno profonda della cosa trattata, anche se spesso pretende il contrario. Quindi: parlate e scrivete il linguaggio comune, nel quale le parole vogliono dire quello che c’è scritto sul dizionario, non quello che il gergo della burocrazia ha sviluppato. Scusate se sono così esplicito”.
Incontro con i dirigenti del ministero dell’Economia e delle Finanze - Discorso del ministro Tommaso Padoa-Schioppa - Roma, 22 maggio 2006

Di giorno tutti i cavalli sono grigi

"Sembrano bianchi, ma sono cavalli grigi. Scientificamente". Il passaggio di uno squadrone di carabinieri in alta uniforme è stato appena sottolineato così da Paolo Giuntella, "quirinalista" del Tg1, durante la telecronaca della parata per il 2 giugno. Il "quirinalista" è un incarico di grande prestigio nel milieu giornalistico e soprattutto alla Rai. Quando si deve nominarne uno, scendono in campo i pezzi da novanta: presidente, direttore generale, consiglieri di amministrazione. E anche la presidenza della repubblica rilascia informalmente l'exequatur. Una selezione durissima.

01 giugno 2006

Se telefonando

Anche qui devono aver deciso di farsi vivi a cose fatte.